Condividere la cucina tramite co-cooking? Certo non è una novità. Qualche anno fa, avevamo infatti già parlato di co-cooking, si può certamente dire agli albori del fenomeno. Oggi, con la pandemia da Covid in corso, e con la conseguente crisi economica del settore ristorazione, il concetto ha subito una forte crescita.
Condivisione: parola chiave in epoca Covid
Per riuscire a sopravvivere al momento, gli chef se le sono inventate tutte. Nel quartiere Isola a Milano, Roberta Lamberti si è inventata il “Brunch di Quartiere”. Più ristoratori portano ognuno la propria specialità (chi il primo, chi l’antipasto, il vino o il dolce) per creare un menu completo, da asporto o a domicilio.
Nel Naviglio Pavese, invece, si fanno strada i delivery corali dei distretti gastronomici. Si tratta di menu-eventi creati a più mani da reti gastronomiche del territorio.
E poi torna il co-cooking, la condivisione della cucina. Un fenomeno nato, come sempre, all’estero e portato in Italia qualche anno fa. Risale a fine 2017 infatti l’apertura a Bisceglie della prima cucina condivisa. Nato come spazio di sperimentazione, le sorelle che lo hanno messo in piedi hanno voluto ricreare un ambiente famigliare. Ed allo stesso tempo organizzare serate a tema, per dare la possibilità a chi non avesse licenze e/o attrezzature, di avere una cucina a disposizione per sperimentare.
Il fenomeno sta sempre più prendendo sempre più piede, durante la pandemia. La condivisione degli spazi, e di conseguenza delle spese, potrebbe essere infatti l’unico modo per sopravvivere a economicamente a questo periodo storico. Non solo per cuochi “di provincia”, ma anche per le più grandi e famose realtà. Si tratta di riuscire a superare il momento, sfruttando tutti i vantaggi del coworking.
Il co-cooking come alternativa all’affitto
Per alcuni, il Covid è stato la scintilla che ha velocizzato un processo già in corso. Gli affitti dei locali a Milano come in altre città continuano ad essere alti, ma i settori di pasticceria e ristorazione sono stati messi a dura prova. E così in questo particolare momento, riescono a nascere forti collaborazioni, che permettono di condividere spazi in cambio di piatti o preparazioni. È un modo per collaborare, per sopravvivere economicamente, ma anche per riuscire a lavorare e uscire da casa combattendo la solitudine.
La cucina condivisa di 599 europa
Anche da 599 europa è possibile condividere la cucina. Puoi organizzare corsi di cucina, on line e in presenza, grazie alla cucina attrezzata del centro congressi. Ci sono frigo, forno e lavello. Ma puoi anche usare la zona cucina e break, ben attrezzata, per scaldare il tuo pranzo se in zona rossa i bar sono chiusi. Nella cucina del coworking infatti ci sono microonde, frigo e lavandino.